Riflessioni sull'evoluzione e statuto della letteratura poscoloniale italiana in relazione al caso di Timira

DSpace Repository

A- A A+

Riflessioni sull'evoluzione e statuto della letteratura poscoloniale italiana in relazione al caso di Timira

Show simple item record

dc.contributor Universidade Federal de Santa Catarina pt_BR
dc.contributor Núcleo de Estudos Contemporâneos de Literatura Italiana (NECLIT) pt_BR
dc.contributor.author Literatura Italiana Traduzida
dc.contributor.author Gritti, Fabiano
dc.date.accessioned 2022-09-24T18:30:27Z
dc.date.available 2022-09-24T18:30:27Z
dc.date.issued 2022-07-08
dc.identifier.citation GRITTI, Fabiano. "Riflessioni sull’evoluzione e statuto della letteratura postcoloniale italiana in relazione al caso di Timira. Romanzo meticcio", v. 3, n. 2, mai-ago, 2022. pt_BR
dc.identifier.issn 26754363
dc.identifier.issn 2675-4363
dc.identifier.uri https://repositorio.ufsc.br/handle/123456789/240145
dc.description.abstract In ben pochi campi di studio è presente il tema del rapporto tra periferia e centro come nel caso degli studi di letteratura postcoloniale, dove non è certo un’esagerazione affermare che tali dinamiche ne costituiscano l’essenza stessa. Nel presente articolo proponiamo una riflessione sullo statuto di questo campo di studio con riferimento esclusivo alla situazione italiana. In particolare ci si rifarà a Timira: romanzo meticcio[1] come esempio recente di romanzo che pur richiamandosi esplicitamente fin dal titolo alla categorizzazione postcoloniale allo stesso tempo quasi provocatoriamente pare negarne le più evidenti caratteristiche, e infatti da più parti è stata messa in discussione l’appartenenza del romanzo a questa categoria. Innanzitutto l’ispiratrice stessa del romanzo e principale protagonista, Isabella Marincola che si farà chiamare Timira dopo il trasferimento dall’Italia alla Somalia, pur avendo fatto parte del collettivo di tre scrittori e avendo anche scritto direttamente alcuni capitoli non compare tra gli autori in copertina. Appaiono invece due autori dei quali il primo e più noto è un italiano, uno scrittore del collettivo Wu ming, Wu Ming 2 alias Giovanni Cattabriga, che etnicamente e culturalmente non ha avuto direttamente a che fare con le vicende dell’emigrazione somala in Italia e il secondo è Antar Mohamed, il figlio di Timira-Isabella Marincola, che essendo un immigrato di seconda generazione per alcuni studiosi non potrebbe essere classificato come autore postcoloniale[2]. La stessa Timira essendo cresciuta in Italia potrebbe essere considerata una emigrata somala di seconda generazione, quindi secondo questa logica non potrebbe essere considerata autrice di letteratura postcoloniale, come vedremo. Inoltre Timira pur essendo di origine somala non padroneggiò pienamente altra lingua che l’italiano, e anche se ciò non vale per il figlio non è comunque presente nel testo alcuna traccia della lingua somala, come invece accade in altri testi di letteratura postcoloniale. Linguisticamente il romanzo non presenta alcuna difficoltà, nessuna opacità, non ci sono vocaboli in somalo e neppure slittamenti semantici come invece accade per altri scritti postcoloniali. I due autori somali sono e si sentono culturalmente italiani, come tali vorrebbero essere accettati. Viene però mantenuto il carattere opposizionale tipico della letteratura postcoloniale, seppure giochi essenzialmente sul piano culturale piuttosto che su quello linguistico. Nonostante queste riserve siamo convinti che il modello del romanzo Timira potrebbe essere un utile esempio ispiratore per una più allargata definizione del campo della letteratura postcoloniale. pt_BR
dc.language.iso pt_BR pt_BR
dc.publisher Literatura Italiana Traduzida pt_BR
dc.rights Open Access en
dc.subject ANTAR MOHAMED pt_BR
dc.subject Romanzo meticcio pt_BR
dc.subject wu ming pt_BR
dc.title Riflessioni sull'evoluzione e statuto della letteratura poscoloniale italiana in relazione al caso di Timira pt_BR
dc.type Article pt_BR


Files in this item

Files Size Format View
Riflessioni sul ... cio, di Fabiano Gritti.pdf 4.298Mb PDF View/Open

This item appears in the following Collection(s)

Show simple item record

Search DSpace


Browse

My Account

Statistics

Compartilhar