Abstract:
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Quale rapporto si instaura tra ecologia e letteratura; quale sguardo sulla letteratura esistente e futura proietta l’ecologia letteraria, se non è come per l’ecocriticism, la rilevazione critica di scritture che hanno per oggetto la natura o la wilderness ma piuttosto un cambio di epistemologia, per cui la natura non è un oggetto fuori di noi e “il testo letterario stesso è un ecosistema, un complesso vivente di relazioni”: nel suo Ecologia letteraria, Scaffai rileva questi nodi concettuali; compie una vasta ricognizione sulla letteratura contemporanea; cita Ghosh (La grande cecità, 2016), che si chiede dove potrebbe andare “ il romanzo contemporaneo se volesse dar conto del proprio tempo senza accontentarsi dei minimi punti di vista di un protagonista-tipo” (in Scaffai, 2019). L’ecologia letteraria si chiede se abbia più senso una letteratura concentrata sull’esistenza dell’individuo e se invece – domanda radicale che chiama in causa autori come G. Bateson o la riflessione di Braidotti sul post umano - ogni creatura vivente racconta una storia di co-evoluzione, interdipendenza, sopravvivenza. Ciò che da tempo hanno colto i movimenti e il pensiero dell’ecofemminismo. |